"Preghiamo Dio di farci sentire diminuiti di ogni morte nel mondo, di farci sentire partecipi della sofferenza altrui"
- Marianna Boccolini a 13 anni
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La storia di Marianna
«La vita è una sola ed è per questo che si deve riuscire a viverla serenamente poiché la pace, la gioia, la bontà inizia nei piccoli luoghi, inizia da noi». Queste parole, scritte a 11 anni, rivelano la profondità d’animo e la fede non comuni di Marianna Boccolini. Nata a Narni nel 1992, ha vissuto solo 18 anni una vita straordinaria nell’ordinario: il suo sorriso, la sua voglia di vivere, il suo amore gratuito e la compassione che nutriva per gli altri hanno lasciato un segno indelebile. Gioiosa, intelligente, creativa, amante della musica, della lettura e della pittura, fin dalla tenera età comunica nei suoi scritti la passione per la verità e il suo amore per Dio. Scrive: «Io ti lodo, Signore, e ti ringrazio per il dono della vita, insuperabilmente bello e prezioso, e io ti prego perché tutti imparino ad amarlo e apprezzarlo». Segnata da una severa emicrania e dalla separazione dei genitori, pone sempre la sofferenza altrui prima della propria. A 14 anni è premiata per un tema sull’immigrazione, nel quale esprime il suo ideale di umanità unita dalla ricerca del bene e dall’amore fraterno. Scrive nel suo blog: «Come sarebbe il mondo senza più guerra, né malattie, né povertà, né ingiustizie o discriminazioni? Se tutto questo si realizzasse davvero, riuscirei finalmente a vedere il mondo a colori!». Sostiene la teoria dell’ultimo giorno abitando con amore ogni momento e ogni incontro come fosse l’ultimo. Ispirata dai suoi “capitani coraggiosi” – Giovanni Paolo II, Madre Teresa, Martin Luther King e tanti altri – coltiva il sogno di diventare medico per i più sofferenti. Muore in un incidente stradale il 18 agosto 2010, ma il Signore porterà a compimento il suo sogno. Il corpo di Marianna, con indosso l’abito da sposa, riposa in una cappella a lei dedicata nel cimitero di Narni, divenuta meta per molti. Una testimonianza feconda, la sua, destinata a portare misteriosamente frutto.